Diletti Fratelli,
ecco un esempio di proporzioni sbagliate:
di fronte a noi si erge uno scheletro di dinosauro –
Cari Amici,
a sinistra la coda verso un infinito,
a destra il collo verso un altro –
Egregi Compagni,
nel mezzo quattro zampe che affondarono nella melma
sotto il dosso del tronco –
Gentili Cittadini,
la natura non sbaglia, ma ama gli scherzi:
vogliate notare questa ridicola testolina –
Signore, Signori,
una testolina così nulla poteva prevedere,
e per questo è la testolina di un rettile estinto –
Rispettabili Convenuti,
un cervello troppo piccolo, un appetito troppo grande,
più stupido sonno che assennato timore –
Illustri Ospiti,
in questo senso noi siamo assai più in forma,
la vita è bella e la terra ci appartiene –
Esimi Delegati,
il cielo stellato sopra la canna pensante,
la legge morale dentro di lei –
Onorevole Commissione.
è andata bene una volta
e forse soltanto sotto quest’unico sole –
Altissimo Consiglio,
che mani abili,
che labbra eloquenti,
quanta testa sulle spalle –
Suprema Corte,
che responsabilità al posto di una coda –
Già, davvero una bella responsabilità, quella dell’essere umano. Spesso elusa, scansata, onorata solo in parte o tradita nei propositi iniziali. Deviata dal richiamo del tornaconto personale, delle ambizioni politiche, delle manie di grandezza. Al punto che viene da chiedersi se non sarebbe forse stato meglio che ci fossimo estinti noi umani al posto dei dinosauri e non viceversa. Chissà che mondo ne sarebbe venuto fuori. Certo, il tirannosauro rex non avrebbe smesso di aggredire le bestie più deboli o di taglia piccola, ma quantomeno lo avrebbe fatto per fame, per puro istinto di sopravvivenza, non per assoggettarle al suo volere, schiavizzarle, maltrattarle, piegarle con la forza al suo pensiero, derubarle della terra e di ogni bene, non per sfruttarle economicamente o massacrarle sull’altare di qualche perversa ideologia, magari solo perché di etnia diversa…. E ancor meno per assecondare l’insana vocazione di ripristinare i confini imperiali di Pietro il Grande.
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