L’amore fatale

L’amore fatale, Ian McEwan, Einaudi, 1997, 280 p.
L’amore fatale, Ian McEwan, Einaudi, 1997, 280 p.

Tra i miei scrittori preferiti un posticino d’onore lo occupa senz’altro l’inglese McEwan, di cui apprezzo lo stile elegante, preciso e minuzioso. A dispetto della fama da “macabro”, imputabile ad alcuni racconti densi di atmosfere crude e inquietanti, McEwan è riuscito a conquistarsi l’interesse di milioni di lettori in tutto il mondo grazie a delle trame narrative quasi sempre perfette, corredate di interessanti spunti introspettivi e di accurate ambientazioni storico-sociali. Credo sia difficile, ad esempio, trovare oggigiorno qualcuno che non abbia ancora letto Espiazione, uno dei suoi capolavori più intensi e coinvolgenti.

Per quanto riguarda il libro di cui tratterò adesso, mi dispiace invece deludervi… ma non ci sarà nessuna protagonista sensuale e provocante che farà capolino dalle pagine, nessuna “femme fatale” così come il titolo potrebbe suggerire alla mente. Certamente si parla di amore, in particolare delle ossessioni che spesso si legano a questo sentimento, però nell’ambito di un’ottica totalmente inaspettata.

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