
Un’anziana e garbata signora dalla corporatura esile e delicata, che vive in una casetta rossa al limitare del bosco, e tre ragazzotti scapestrati, alcolizzati, drogati e violenti che progettano di farla fuori per appropriarsi dei suoi beni. Chi avrà la meglio? Sì, sono certa che il pensiero vi è balenato per un attimo nella mente: mai sottovalutare le risorse segrete del gentil sesso. Se vuole o se costretta una donna è in grado di rivelarsi più temibile di una mina vagante, anche quando agisce in modo apparentemente ingenuo o inconsapevole.
Questa storia scorrevole e leggera, densa di humor, mi sembra peraltro adattissima per il relax estivo o per prendersi una pausa da letture più impegnative. Arto Paasilinna è un finlandese doc, ex guardaboschi-giornalista-poeta, classe 1942, autore di culto nel suo paese ma amato anche all’estero per la capacità di raccontare in modo ironico anche le storie più tragiche. Chi non ha ancora letto “Il mugnaio urlante” o “Piccoli suicidi tra amici” non sa cosa si è perso in termini di paradossale e farsesco umorismo nordico, che nel caso specifico di quest’autore va sempre a colpire vizi, difetti, conformismi e ipocrisie della società finlandese, che poi, a pensarci bene, sono solo un pallido riflesso del marciume che pullula nel mondo intero. In questo libro, in particolare, Paasilinna dipinge un ritratto impietoso e sarcastico della gioventù fannullona e teppista, in lotta con le convenzioni sociali e intossicata da alcolici e droghe.