Non monti, anime di monti sono
queste pallide guglie, irrigidite
in volontà d’ascesa. E noi strisciamo
sull’ignota fermezza: a palmo a palmo,
con l’arcuata tensione delle dita,
con la piatta aderenza delle membra,
guadagniamo la roccia; con la fame
dei predatori, issiamo sulla pietra
il nostro corpo molle; ebbri d’immenso,
inalberiamo sopra l’irta vetta
la nostra fragilezza ardente. In basso,
la roccia dura piange. Dalle nere,
profonde crepe, cola un freddo pianto
di gocce chiare: e subito sparisce
sotto i massi franati. Ma, lì intorno,
un azzurro fiorire di miosotidi *
tradisce l’umidore ed un remoto
lamento s’ode, ch’è come il singhiozzo
rattenuto, incessante, della terra.
* pianta erbacea dai fiorellini azzurri più conosciuta con il nome “nontiscordardimé”
Video realizzato nell’agosto 2016, nell’ambito del festival culturale d’alta quota “Mistero dei monti”, per omaggiare la poetessa milanese Antonia Pozzi, che amava scalare e fotografare le vette immergendosi nel loro silenzio. Le Guide alpine, adoperando abiti e materiali dell’epoca (tra i quali la corda di canapa), sono salite in vetta al Castelletto Inferiore seguendo la Via Normale dal rifugio Tuckett, ripercorrendo così il percorso fatto da Antonia a soli diciassette anni. All’indomani della salita (13 agosto 1929), la poetessa aveva dedicato a questa esperienza delle parole molto intense e vibranti, così come rievocate nel video sullo sfondo dei profili rocciosi, imponenti e abbaglianti, delle Dolomiti di Brenta.
Il Festival “Mistero dei monti” viene promosso ogni anno dall’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena; qui la pagina per eventuali informazioni sull’imminente programma estivo (5-19 agosto 2017).
La poesia, intitolata Dolomiti, è stata tratta dal libro “Parole” pubblicato dalla casa editrice Ancora. Una raccolta preziosa e completa di tutta l’opera pozziana, curata da Gabriella Bernabò e Onorina Dino, di cui parlerò a fondo in uno dei prossimi articoli.
Senza commento possibile, per la meraviglia e, anche, sì, per un qualche respingimento impossibile, unito ad una incommensurabile attrazione di fronte a queste montagne, a queste ascese. Parte, un modo del tutto, della mia storia..
Grande Antonia Pozzi, che dà voce a ciò che è, non può essere che, silenzio.
Mi piacePiace a 2 people
Leggendo questa poesia della Pozzi mi sono rivissuto i momenti in cui anch’io mi sono fatto il Castelletto della Tofana di Rozes ( Cortina d’Ampezzo). Bella la poesia e splendida l’arrampicata. Grazie per averla pubblicata, Alessanrda
Mi piacePiace a 1 persona
Molto bello!!!
Mi piacePiace a 1 persona
Pingback: Dedicate alla montagna | LIBRI NELLA MENTE
Bellissima poesia dove la carne molle e la roccia si compenetrano a vicenda cosicché la “fragilezza” ardente dell’umano commuove la durezza della roccia.
Grazie d’aver pubblicato questa bella poesia.
Mi piacePiace a 1 persona
Questo è leggere una poesia e percepirla a fondo, quasi da farla diventare propria. Grazie a te per il bel commento.
Mi piacePiace a 1 persona
Grazie Alessandra. Non è difficile godere di bellissima questa poesia perché ogni parola non fa che disegnare il rapporto d’amore tra la poetessa (che canta per tutti) e la montagna (come simbolo della terra).
Mi piacePiace a 1 persona
Le parole sono cariche di significato ma penetrano dentro con facilità. Ogni volta che la leggo mi sento turbata e commossa, come solo la grande poesia riesce a fare. Ciao Marcello, ti abbraccio forte.
Mi piacePiace a 1 persona
Ricambio l’abbraccio. Buona e serena notte!
Mi piacePiace a 1 persona
Pingback: Dolomiti, anime di monti. Antonia Pozzi. – L'herbier du Poète